Marco Ranucci: la figura del massofisioterapista nel mondo della boxe

Marco Ranucci è un ex pugile romano, classe 80.

Si è sempre allenato nella palestra del suo quartiere, Corviale.

Siamo nella periferia di Roma, una zona dove il rischio di perdersi è alto e dove spesso lo sport – ed in particolare il pugilato – rappresenta l’unica concreta via di salvezza.

Ha iniziato la sua attività prestissimo, a 8 anni, poi i giochi della gioventù, il torneo canguri, quello cadetti ed il torneo “Primi pugni” dove si è consacrato campione italiano.

La boxe è sempre stata la sua passione.

Da dilettante è stato una buona prima serie prima di appendere i guanti al chiodo e pensare al proprio futuro professionale che ha trovato in una laurea triennale di massofisioterapia con specalizzazione sulla biomeccanica del corpo umano e sullo studio pressorio del piede.

Lo abbiamo incontrato per capire l’evoluzione di questo settore.

Come sei riuscito a coniugare questa tua passione per la boxe con la tua specializzazione ?

“E’ stato tutto molto naturale. Dopo trent’anni di pratica sportiva ho voluto mettermi al servizio del mondo della boxe”

In che modo ?

“La figura del terapista la considero fondamentale per l’ottimizzazione della performance di un atleta, soprattutto nella prevenzione degli infortuni di tipo muscolare, dalle semplici contratture alle lesioni più gravi.  Ma un buon terapista è importante anche nella gestione del recupero fisico. La boxe, più di altri sport, sottopone l’atleta a degli sforzi notevoli e senza un adeguato mantenimento della massa muscolare si rischia di compromettere tutti i sacrifici compiuti in palestra”

Pensi che quella del terapista sia una figura che gode della giusta considerazione ?

“Fino a qualche anno fa direi di no. Il terapista è stato per troppo tempo considerato un lusso, una figura dalla quale si poteva prescindere. Con gli anni tutti i grandi pugili hanno evoluto le loro tecniche di allenamento ed oggi è impensabile pensare ad uno staff medico senza la presenza di un terapista”

Con quali pugili hai collaborato ?

“Tanti, sia amatoriali che agonisti. Tra questi ultimi mi piace ricordare Giovanni De Carolis e Giordana Sorrentino”

Che consigli dai ad un pugile dopo un match molto faticoso ?

“Una doccia fredda per tamponare i dolori post gara e stretching passivo meglio se effettuato da un terapista. Dopo le 24 ore un massaggio di scarico, sempre con l’accortezza di bere tanta acqua”

Quali sono gli infortuni muscolari più frequenti per un pugile ?

“I muscoli delle braccia, i muscoli della spalla (deltoide anteriore, laterale e posteriore), ed i  muscoli del collo e del tronco”

In che modo l’alimentazione incide sul recupero fisico ?

“Tanto. Una giusta e sana alimentazione ricca di antiossidanti (verdure, fibre, cereali) svolge un’importantissima funzione di protezione sia dello stato infiammatorio che dei danni prodotti dallo stress ossidativo. Per cui, occhio all’alimentazione, non solo per il peso”

Leave a Comment